In questo articolo parliamo delle malattie fungine/crittogamiche che possono colpire un bonsai. Foglie gialle, secche, flosce, che cadono ancora verdi, muffe bianche o nere… Spesso la malattia non interviene da sola, ma purtroppo sono le azioni del bonsaista che la fanno scaturire. Un taglio fatto male o con attrezzo non disinfettato, troppa acqua, posizione o temperatura scorretta, un parassita trascurato… possono portare una malattia a propagarsi sulla pianta ed ucciderla.
Dunque prima di diagnosticare che si tratta di una malattia crittogamica, verificate che non ci siano parassiti sulla pianta (vedi scheda dedicata) e che non abbiate applicato qualche cura errata al vostro bonsai (vedi altra scheda dedicata).
Quando siamo abbastanza sicuri che si tratti di una malattia fungina, se la cosa non ci sembra grave (ad esempio è limitato ad una piccola zona o vediamo poche foglie colpite) lasciamo il tempo alla pianta di reagire in autonomia con le sue forze, non interveniamo subito con potenti anticrittogamici chimici aggressivi ad alte concentrazioni (che rovinerebbero quasi certamente l’apparato fogliare e magari anche quello radicale), ma proviamo prima un approccio più “naturale”:
- Sospendiamo docce e nebulizzazioni della chioma (i funghi proliferano con l’umidità)
- Innaffiamo al mattino e solo quando il terreno è asciutto
- Favoriamo un ambiente secco, soleggiato e ventilato
- Eliminiamo le foglie maggiormente colpite
- Non concimiamo
- Uniamo microelementi all’acqua dell’innaffiatura per ridare vigore
Se con questi accorgimenti non noteremo miglioramenti nel giro di una settimana, ed anzi le foglie malate aumentassero, si potrà procedere anche a nebulizzare tronco, rami e foglie con un prodotto anticrittogamico specifico o ad amplio spettro (di solito a base di rame), normalmente a metà della dose suggerita in etichetta. L’operazione va compiuta in assenza di vento e di precipitazioni che potrebbero invalidare il risultato, preferibilmente al mattino presto contestualmente all’innaffiatura, in modo che la pianta abbia la giornata per assorbire il prodotto.
Come prevenzione, a fine inverno ricordiamoci di spennellare la corteccia con liquido Jin (solfuro di calcio) o altro prodotto anticrittogamico consentito in agricoltura biologica, diluiti in acqua, evitando di coprire gli aghi dei sempreverdi.
Adesso vediamo alcune delle principali malattie fungine che un bonsaista deve conoscere.
OIDIO (MAL BIANCO). Le foglie presentano macchioline più o meno estese di muffa bianca e farinosa, che pian piano si diffonde su tutto il bonsai. In genere sono colpite le latifoglie che vengono innaffiate troppo o che stanno in luoghi troppo umidi e ombrosi. Cosa fare? Interveniamo come sopra riportato; per l’Oidio esistono degli anticrittogamici specifici che eliminano in breve tempo la malattia.
FUMAGGINE. Le foglie presentano puntini o macchioline (più o meno estese) di muffa nera ed appiccicosa, come se la foglia fosse sporca di fuliggine. In genere sono colpite le latifoglie che a loro volta sono colpite da parassiti come Afidi e Cocciniglie. Cosa fare? Interveniamo come sopra riportato; verifichiamo la presenza di ospiti indesiderati e diamo la precedenza alla lotta contro di essi; puliamo la muffa con batuffoli di cotone bagnato con alcool ed eliminiamo le foglie molto colpite; se la muffa persiste, usare un anticrittogamico specifico.
MACULATURE FOGLIARI (FRA CUI TICCHIOLATURA, ANTRACNOSI). Sulle foglie appaiono delle macchie marroni che le fanno seccare, spesso a partire dalla punta, oppure macchie o puntini diffusi sulla foglia o sui rami, che pian piano si allargano (non si nota presenza di muffa o di composti polverulenti). In genere sono i segni di cure non adeguate al bonsai, come riportato dell’articolo sulle “cure errate”, fra cui anche il marciume radicale o la clorosi ferrica, che hanno poi provocato la comparsa di questa malattia. Cosa fare? Seguiamo i rimedi suggeriti in questo articolo e nell’articolo “cure errate”. Usare un anticrittogamico specifico ed eliminare le foglie molto malate.
RUGGINE. Formazione sulle pagine inferiori delle foglie di vescichette polverulente di vari colori, spesso color ruggine (talvolta simili a piccoli sacchetti): la polvere diffonde l’infezione. Piccoli puntini color ruggine compaiono anche sulla pagina superiore delle foglie o negli aghi dei sempreverdi. Colpisce sia latifoglie che conifere. Cosa fare? Seguiamo i rimedi suggeriti in questo articolo. Usare un anticrittogamico specifico ed eliminare le foglie molto malate.
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